Carissimi,
è il momento dei Saluti. Si, proprio in questa giornata che segna la fine dell'estate, quando la luce dà più spazio alla notte. Purtroppo, la notte del "vecchio gioco" per noi, è iniziata da molto, troppo tempo. E' la notte dell'insipienza, dell'aurea mediocritas che lascia spazio alla stupiditas. Chi ha un minimo d'occhio se ne accorge ogni giorno.
Non si tratta di delusione, o del fatto che "una volta c'era... si faceva...", ma piuttosto della mancanza di ciò che è più importante: l'unione e la lotta, poichè di questo si tratta, su progetti veri, condivisi anche con difficoltà, realizzabili.
Quando a ogni livello di struttura organizzativa tutto va bene, non si manifestano reazioni - e purtroppo ancor meno azioni - è semplicemente la fine, la nostra fine.
Non è solo questione di soldi, poichè le buone idee non costano: il fatto che non ci siano, o almeno non ci sia la forza e la volontà di portarle avanti, è emblematico. Come diceva Babe Ruth, il nostro gioco è qualcosa di molto più importante di un gioco.
Probabilmente, per qualche tempo ancora avremo l'occasione di incontrarci sui campi di gioco, ognuno a fare la propria parte.
Non mi resta che salutare con un grande abbraccio chi ha seguito questo modesto è, spero umile, blog, e anche achi non lo ha fatto.
giuliano
lunedì 24 giugno 2013
sabato 15 giugno 2013
La Rubata
Sul sito della MLB di oggi c'è un video che parla dei fondamentali della Rubata, con filmati dei maggiori "ladri".
Credo possa essere utile (vedendo quanto succede...)
Credo possa essere utile (vedendo quanto succede...)
domenica 2 giugno 2013
Gioco, non gioco
Certamente si tratta di una stagione particolarmente avversa, sia dal punto di vista metereologico, che finanziario. Credo però che ci sia una difficile quadratura del cerchio cui far fronte:giochiamo di meno (IBL1), decidiamo di giocare, o meno sulla base delle previsioni meteo (ad eccezione delle squadre giovanili). In compenso giochiamo (quando si riesce) alle 18 - 18.30h, sperando che, come nella Bibbia, qualcuno fermi il sole (fra un tuono e una saetta); in ogni caso (salvo IBL) le luci non si accendono per ovvi motivi economici. Per rendere ancora più chiara la faccenda, facciamo giocare atleti da minibeseball, non ponendo limiti di tempo, ovviamente cercando di far tutto.
Per quanto ho potuto verificare personalmente credo che il discorso non regga, a cominciare dalle categorie Ragazzi, Allievi e Cadetti. Le partite disputate da squadre al primo anno superano quasi sempre le due ore; spesso le due ore e mezzo. I motivi sono evidenti: non si tratta di vere partite, ma di una specie di allenamento: l'ultima partita arbitrata ha visto alternarsi dodici lanciatori e seri ricevitori, per e h 33' di gioco, ma non è certamente una eccezione. Per fortuna non era ancora una giornata calda, ma mi chiedo cosa succederà a partire da oggi.
Credo pertanto che non si possa sperare che tutto quadri, per cui occorrerebbe cercare di rendersi conto della realtà (a mio parere sempre più triste) del nostro piccolo mondo.
Durata max degli incontri di 2 h per Ragazzi, Allievi e Cadetti, con obbligo di far giocare tutti i giocatori nel roster (anche un turno in battuta, o difesa per semplicità). Quattro punti max per inning (come nel Softball). Imposizione dell'uso delle luci in caso di oscurità.
Tutti piangono miseria. Sarà così, ma nessuno fa vedere un bilancio. per cui qualche dubbio potrebbe anche venire.
Come sempre, andiamo in campo per giocare, non sperando ceh piova, che venga buio presto, o altro, per giustificare le nostre manchevolezze.
Per quanto ho potuto verificare personalmente credo che il discorso non regga, a cominciare dalle categorie Ragazzi, Allievi e Cadetti. Le partite disputate da squadre al primo anno superano quasi sempre le due ore; spesso le due ore e mezzo. I motivi sono evidenti: non si tratta di vere partite, ma di una specie di allenamento: l'ultima partita arbitrata ha visto alternarsi dodici lanciatori e seri ricevitori, per e h 33' di gioco, ma non è certamente una eccezione. Per fortuna non era ancora una giornata calda, ma mi chiedo cosa succederà a partire da oggi.
Credo pertanto che non si possa sperare che tutto quadri, per cui occorrerebbe cercare di rendersi conto della realtà (a mio parere sempre più triste) del nostro piccolo mondo.
Durata max degli incontri di 2 h per Ragazzi, Allievi e Cadetti, con obbligo di far giocare tutti i giocatori nel roster (anche un turno in battuta, o difesa per semplicità). Quattro punti max per inning (come nel Softball). Imposizione dell'uso delle luci in caso di oscurità.
Tutti piangono miseria. Sarà così, ma nessuno fa vedere un bilancio. per cui qualche dubbio potrebbe anche venire.
Come sempre, andiamo in campo per giocare, non sperando ceh piova, che venga buio presto, o altro, per giustificare le nostre manchevolezze.
mercoledì 15 maggio 2013
GIANNINO ZINELLI CI HA LASCIATO
L'amico Gianni, anima del Baseball e del Softball di Collecchio, la lasciato questa terra ieri, a 88 anni.
Ha lasciato la terra, ma non il terreno in cui sono germogliati e continuano a germogliare i frutti del suo lavoro, perché di un lavoro duro e intenso si è trattato.
Ci voleva del coraggio quarant'anni fa a fondare una società di Baseball in una cittadina a pochi chilometri da Parma, ancora per certi aspetti rivolta al passato. La sua intuizione e la sua volontà hanno compiuto qualcosa di luminoso: una luce che continua a far da guida. Giannino Zinelli aveva colto, con occhio fotografico, ciò che mancava a Collecchio: qualcosa di innovativo, che aprisse un poco più le porte al mondo, così come alcuni abili artigiani riuscivano a fare con la loro testa e le le loro mani. Si doveva uscire dal vecchio per entrare nel nuovo.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma il Batti&Corri è proprio questo: c'è una evoluzione costante, un mondo in continua mutazione, che richiede persone capaci di voler cambiare, di avanzare, di non arrendersi.
Nella vita, come nel gioco, capita di trovarsi sotto all'ultima ripresa, con due out, nessuno in base e il meno bravo in battuta con due strike a zero...
Si può vincere, poiché anche con al morte si può vincere, con la memoria, con l'esempio, con l'amore delle persone con cui hai scambiato tanti momenti della vita "di qua". Di Là ci sono campi nuovi., una nuova vita, che guarda questa. Perciò dobbiamo onorare Gianni, come gli Altri che lo hanno preceduto facendo ancor meglio e maggiormente ciò che la nostra passione ci fa fare.
Ciao GIANNINO
Requiem...
Ha lasciato la terra, ma non il terreno in cui sono germogliati e continuano a germogliare i frutti del suo lavoro, perché di un lavoro duro e intenso si è trattato.
Ci voleva del coraggio quarant'anni fa a fondare una società di Baseball in una cittadina a pochi chilometri da Parma, ancora per certi aspetti rivolta al passato. La sua intuizione e la sua volontà hanno compiuto qualcosa di luminoso: una luce che continua a far da guida. Giannino Zinelli aveva colto, con occhio fotografico, ciò che mancava a Collecchio: qualcosa di innovativo, che aprisse un poco più le porte al mondo, così come alcuni abili artigiani riuscivano a fare con la loro testa e le le loro mani. Si doveva uscire dal vecchio per entrare nel nuovo.
Forse non ce ne rendiamo conto, ma il Batti&Corri è proprio questo: c'è una evoluzione costante, un mondo in continua mutazione, che richiede persone capaci di voler cambiare, di avanzare, di non arrendersi.
Nella vita, come nel gioco, capita di trovarsi sotto all'ultima ripresa, con due out, nessuno in base e il meno bravo in battuta con due strike a zero...
Si può vincere, poiché anche con al morte si può vincere, con la memoria, con l'esempio, con l'amore delle persone con cui hai scambiato tanti momenti della vita "di qua". Di Là ci sono campi nuovi., una nuova vita, che guarda questa. Perciò dobbiamo onorare Gianni, come gli Altri che lo hanno preceduto facendo ancor meglio e maggiormente ciò che la nostra passione ci fa fare.
Ciao GIANNINO
Requiem...
venerdì 5 aprile 2013
Piove, guarda come piove...
Se non fossero le prime parole di una nota canzone, ci sentiremmo presi in giro. Da Giove Pluvio naturalmente. Non resta che continuare a guardare un cielo che non vuole aprirsi e trovare qualche piccolissimo sfogo nel guardare qualche partita di ML, o almeno qualche frammento. Già si gioca meno, in particolare a livello più alto, in più si rischia di dover fare un'ammucchiata di partite per riuscire a star nei tempi di finali, e arte varia. Così non resta che far quello che si può al coperto, che non è il posto più bello nella prima settimana di aprile. Ma va così e possiamo farci poco. Potremmo però trarre qualche insegnamento. In particolare, dovremmo continuare a chiederci perchè si gioca quando fa brutto e ci si ferma quando fa bello, o perché occorra arrivare a fine ottobre, quando va bene, per fare finali, perchè c'è da assegnare lo scudetto. .
Dovremmo porci la domanda ,ad esempio, se è proprio necessario programmare il tutto in funzione dello scudetto tricolore, o se non sia più tecnicamente utile un campionato che va da metà aprile a fine settembre, giocando molto di più tutti.
Penso che tutti vogliano arrivare a vincere il titolo, ma questo spesso si gioca in effetti in pochissime partite e non sempre premia la squadra che ha lavorato di più, che ha migliorato di più i propri giocatori.
C'è crisi economica, ma ancor più di idee, a mio parere.
A fronte di minori risorse economiche, la risposta del giocar di meno non pare la migliore. Se fosse così, non spendiamo niente e cambiamo sport.
E, purtroppo, con quanto si percepisce, mi sa che dovremo farlo presto, anche se smetterà di piovere.
Buon campionato, fin che c'è, a tutti.
Dovremmo porci la domanda ,ad esempio, se è proprio necessario programmare il tutto in funzione dello scudetto tricolore, o se non sia più tecnicamente utile un campionato che va da metà aprile a fine settembre, giocando molto di più tutti.
Penso che tutti vogliano arrivare a vincere il titolo, ma questo spesso si gioca in effetti in pochissime partite e non sempre premia la squadra che ha lavorato di più, che ha migliorato di più i propri giocatori.
C'è crisi economica, ma ancor più di idee, a mio parere.
A fronte di minori risorse economiche, la risposta del giocar di meno non pare la migliore. Se fosse così, non spendiamo niente e cambiamo sport.
E, purtroppo, con quanto si percepisce, mi sa che dovremo farlo presto, anche se smetterà di piovere.
Buon campionato, fin che c'è, a tutti.
domenica 3 marzo 2013
CLAUDIO, ti ricordiamo
Un anno fa, durante una sessione di allenamento, ci ha lasciato Claudio Petrolini. Credo che tanti se lo ricordino e l'abbiano ancora nel cuore. Siamo certi che anche quest'anno sarà con noi: ci osserverà dall'Alto e, nei momenti duri, ci aiuterà.
La stagione sta per cominciare; oggi è una bella giornata piena di luce, che fa venir voglia di scendere in campo, anche se il terreno è ancora molle e un po' di neve c'è ancora in giro. Come sempre sarà una stagione nuova, con nuovi protagonisti, assieme ai tanti delle passate stagioni. Occorrerà fare uno sforzo in più, per sopperire ai tanti problemi, ma anche per cogliere opportunità.
Siamo in pochi, il minimo per poter sopravvivere, ma in tanti di noi c'è una grande voglia di fare. La speranza è che si lascino da parte i motivi di incomprensione per dar spazio a ciò che unisce. Dobbiamo far emergere il buon senso, il senso civico, quella della solidarietà da troppo tempo vista come una forma di debolezza, da lasciare nel dimenticatoio. L'alternativa è quella con cui ci dobbiamo confrontare col quotidiano show mediatico, che certo non è un gran bell' esempio da seguire.
Ci siamo e ce la faremo, proprio perché chi ci ha lasciato ci guarda: si aspetta tanto da noi, perché non vuol vedere delusi i tantissimi sacrifici fatti.
E' una bella giornata, per ricordare, per capirci di più, per andare in campo insieme.
La stagione sta per cominciare; oggi è una bella giornata piena di luce, che fa venir voglia di scendere in campo, anche se il terreno è ancora molle e un po' di neve c'è ancora in giro. Come sempre sarà una stagione nuova, con nuovi protagonisti, assieme ai tanti delle passate stagioni. Occorrerà fare uno sforzo in più, per sopperire ai tanti problemi, ma anche per cogliere opportunità.
Siamo in pochi, il minimo per poter sopravvivere, ma in tanti di noi c'è una grande voglia di fare. La speranza è che si lascino da parte i motivi di incomprensione per dar spazio a ciò che unisce. Dobbiamo far emergere il buon senso, il senso civico, quella della solidarietà da troppo tempo vista come una forma di debolezza, da lasciare nel dimenticatoio. L'alternativa è quella con cui ci dobbiamo confrontare col quotidiano show mediatico, che certo non è un gran bell' esempio da seguire.
Ci siamo e ce la faremo, proprio perché chi ci ha lasciato ci guarda: si aspetta tanto da noi, perché non vuol vedere delusi i tantissimi sacrifici fatti.
E' una bella giornata, per ricordare, per capirci di più, per andare in campo insieme.
domenica 3 febbraio 2013
Ciao PAOLO
E' scomparso PAOLO PEZZI, colto da un malore che non gli ha lasciato scampo.
Non tanti si ricorderanno di lui. Lo ricorderanno senz'altro i ragazzi del Bronx, di quel Montanara che nella seconda metà degli anni '60 ha contribuito al lancio del Baseball cittadino, e non solo. Era un giocatore col sorriso sulle labbra, ma determinato e combattivo.
All'inizio era troppo piccolo per giocare e, quando venne la TV nel Quartiere per vedere quella piccola grande realtà, era la mascotte del gruppo. Il padre Sergio, scomparso da alcuni anni, era allora Presidente dell'U.S: Montanara, una società che per diverso tempo è riuscita a far coesistere Baseball e Calcio pur nelle tante difficoltà. Dopo il Montanara ha giocato per altre squadre, dando anche una mano come allenatore.
Caro Paolo da Lassù, dove troverai tanti altri amici che ci hanno lasciato, dacci una mano, poiché ne abbiamo sempre bisogno.
Ciao.
Non tanti si ricorderanno di lui. Lo ricorderanno senz'altro i ragazzi del Bronx, di quel Montanara che nella seconda metà degli anni '60 ha contribuito al lancio del Baseball cittadino, e non solo. Era un giocatore col sorriso sulle labbra, ma determinato e combattivo.
All'inizio era troppo piccolo per giocare e, quando venne la TV nel Quartiere per vedere quella piccola grande realtà, era la mascotte del gruppo. Il padre Sergio, scomparso da alcuni anni, era allora Presidente dell'U.S: Montanara, una società che per diverso tempo è riuscita a far coesistere Baseball e Calcio pur nelle tante difficoltà. Dopo il Montanara ha giocato per altre squadre, dando anche una mano come allenatore.
Caro Paolo da Lassù, dove troverai tanti altri amici che ci hanno lasciato, dacci una mano, poiché ne abbiamo sempre bisogno.
Ciao.
sabato 2 febbraio 2013
Quando lo sport è una cosa seria
Oggi c'è stato un incontro-dibattito con Josepha Idem, più volte campionessa mondiale e olimpica di canottaggioed attualmente capolista PD per il senato in Emilia-Romagna.
Oltre ai temi generali, riguardanti soprattutto l'importanza della presenza femminile nelle prossime lezioni, lo sport è stato al centro della discussione.
Credo per, nel rispetto delle opinioni personali, che alcune cose abbiano una valenza importante per tutti. Le parole-chiave sono, a suo parere: INNOVAZIONE, ISTRUZIONE, DISCIPLINA (RISPETTO DELLE REGOLE) e METODO. Regole che valgono in ogni campo.
Un altro concetto che ha sottolineato è quello di IMPARARE DALLE SCONFITTE, perché solo da un profondo esame dei motivi dell'insuccesso non si è in grado di trovare i correttivi e giungere alla vittoria. Inoltre, NON SI VINCE MAI DA SOLI, ma si vince grazie ad un LAVORO di SQUADRA vincente.
Il suo è stato un intervento appassionato in favore dello sport in generale, in una situazione in cui ogni giorno diventa più difficile fare attività sportiva.
Eppure FARE SPORT COSTA MENO CHE NON FARLO, ha ribadito. Molte malattie come l'obesità, il diabete, cardiopatie sorgono e si sviluppano per mancanza di attività.
Troppi sono i ragazzi e le ragazze che non fanno attività motoria e ancor meno sportiva. Penso che i Dirigenti e Tecnici dovrebbero far presente questo quando cercano di convincere ragazzi e genitori.
Se non si fa sport, nemmeno l'ordine del medico è convincente: si fanno gli esercizi per tre giorni e poi, basta.
Lo sport è sacrificio, sofferenza, ma è anche educazione e salute.
Forse val la pena di tenerlo presente e tener presente, in un mondo in cui i venditori di sogni continuano ad aver successo, che ognuno di noi, proprio perché tutti i giorni è in campo può dare il proprio contributo per un vero cambiamento.
Oltre ai temi generali, riguardanti soprattutto l'importanza della presenza femminile nelle prossime lezioni, lo sport è stato al centro della discussione.
Credo per, nel rispetto delle opinioni personali, che alcune cose abbiano una valenza importante per tutti. Le parole-chiave sono, a suo parere: INNOVAZIONE, ISTRUZIONE, DISCIPLINA (RISPETTO DELLE REGOLE) e METODO. Regole che valgono in ogni campo.
Un altro concetto che ha sottolineato è quello di IMPARARE DALLE SCONFITTE, perché solo da un profondo esame dei motivi dell'insuccesso non si è in grado di trovare i correttivi e giungere alla vittoria. Inoltre, NON SI VINCE MAI DA SOLI, ma si vince grazie ad un LAVORO di SQUADRA vincente.
Il suo è stato un intervento appassionato in favore dello sport in generale, in una situazione in cui ogni giorno diventa più difficile fare attività sportiva.
Eppure FARE SPORT COSTA MENO CHE NON FARLO, ha ribadito. Molte malattie come l'obesità, il diabete, cardiopatie sorgono e si sviluppano per mancanza di attività.
Troppi sono i ragazzi e le ragazze che non fanno attività motoria e ancor meno sportiva. Penso che i Dirigenti e Tecnici dovrebbero far presente questo quando cercano di convincere ragazzi e genitori.
Se non si fa sport, nemmeno l'ordine del medico è convincente: si fanno gli esercizi per tre giorni e poi, basta.
Lo sport è sacrificio, sofferenza, ma è anche educazione e salute.
Forse val la pena di tenerlo presente e tener presente, in un mondo in cui i venditori di sogni continuano ad aver successo, che ognuno di noi, proprio perché tutti i giorni è in campo può dare il proprio contributo per un vero cambiamento.
venerdì 18 gennaio 2013
IN GAMBA, RAGAZZI!
Tante cose belle possono accadere in meno di una settimana. Maurizio Renaud che vince il Premio S. Ilario, Gianguido Poma Direttore Sportivo del Parma in IBL1 e Roberto Pelosi, nello staff dello stesso, con Mascitelli.
Sono contento, e permettetemi orgoglioso, poichè li considero fra i miei "ragazzi del Bronx, anche se Maurizio non è nato tecnicamente in via Montanara. Sono certo che non deluderanno, come non hanno mai deluso. Come sempre c'è un lavoro duro, non facile da fare. Ritengo però che riescano a valorizzare al meglio ciò che Parma e dintorni sa esprimere dal punto di vista tecnico e non solo. La nostra città sta perdendo, non per colpa dello sport, immagine, credibilità. Credo che possiamo dare un contributo per recuperare tutto quello che era stato costruito con anni di duro sacrificio. Il denaro è importante, ma arriva a corrompere, a distruggere anziché costruire.
Credo che una volta di più dobbiamo stare in gruppo, fare gruppo nel senso più positivo possibile. Ci sono difficoltà, ce ne saranno ancora maggiori, ma dovremo far di tutto che la fiamma della nostra volontà - del nostro credo, potremmo dire - non si spenga.
Come mi ricordava l'amico Giulio: siamo la squadra di casa, gli ultimi in battuta siamo noi: possiamo farcela.
Sono contento, e permettetemi orgoglioso, poichè li considero fra i miei "ragazzi del Bronx, anche se Maurizio non è nato tecnicamente in via Montanara. Sono certo che non deluderanno, come non hanno mai deluso. Come sempre c'è un lavoro duro, non facile da fare. Ritengo però che riescano a valorizzare al meglio ciò che Parma e dintorni sa esprimere dal punto di vista tecnico e non solo. La nostra città sta perdendo, non per colpa dello sport, immagine, credibilità. Credo che possiamo dare un contributo per recuperare tutto quello che era stato costruito con anni di duro sacrificio. Il denaro è importante, ma arriva a corrompere, a distruggere anziché costruire.
Credo che una volta di più dobbiamo stare in gruppo, fare gruppo nel senso più positivo possibile. Ci sono difficoltà, ce ne saranno ancora maggiori, ma dovremo far di tutto che la fiamma della nostra volontà - del nostro credo, potremmo dire - non si spenga.
Come mi ricordava l'amico Giulio: siamo la squadra di casa, gli ultimi in battuta siamo noi: possiamo farcela.
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